A CENA CON DARWIN - GRUPPO BOTANICO MILANESE

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A CENA CON DARWIN

Jonathan Silvertown A CENA CON DARWIN Cibo, bevande ed evoluzione
Cibo, bevande ed evoluzione
Quando si parla di cibo si riconosce il ruolo maggiore delle piante da cui deriviamo semi, frutti, foglie, tuberi, in una sola parola anche la farina, ingrediente principale della nostra vita quotidiana, come anche latte e uova.
Le piante che coltiviamo oggi sono identiche a quelle del passato?
Darwin Charles (1809-1882) evidenzia per primo l’analogia tra la selezione naturale e il processo di ibridazione artificiale utilizzato dall’uomo per produrre nuove varietà.
L’enorme quantità di variazioni cumulative introdotte da allevatori e agricoltori è la dimostrazione di ciò che si può ottenere attraverso un processo graduale di selezione naturale.
Come si è formato il grano da cui ricaviamo la farina oggi?
Una prima ibridazione è avvenuta tra il grano selvatico e una specie di erba della capra a formare il farro selvatico. Il farro insomma ha in pratica raddoppiato il suo numero dei cromosomi. Si dice diploide.
Triticum urartu x Aegilopsis speltoides (da grano monococco a grano dicoccoides ) = Triticum dicoccoides (2n)
L’incrocio tra il farro selvatico e un’altra specie infestante di erba della capra è il secondo evento, che porterà al ben noto Triticum aestivum, il grano attuale.
Triticum dicooides x Aegilopsis tauschii = Triticum spelta (3n) = Triticum aestivum
Entrambe le ibridazioni aggiunsero un insieme completo di cromosomi ed è per questa spiegazione possibile che la specie di grano moderna, quella dei nostri tempi, ne possiede ben tre di corredi cromosomici interi. Si dice in fondo triploide.
L’origine fondamentale della variabilità genetica è la mutazione, Darwin parlava di “ variations “, l’errore casuale che accade durante la copia del DNA da trasmettere alla nuova generazione con il fenomeno della meiosi. I filamenti della doppia elica possono rompersi e perdere il corretto affiancamento generando codici leggermente diversi nella sequenza originale delle basi.
La variabilità genetica è la materia prima dell’evoluzione di Darwin e la stessa variabilità genetica è la fonte utilizzata dagli agricoltori primitivi per migliorare le colture di grano, riso, mais.
La domesticazione dei cereali aumentò enormemente la quantità di cibo a disposizione della specie umana. Neanderthal e Sapiens compaiono forse insieme, in periodi temporali sovrapponibili e in aree geografiche compatibili con la presenza di entrambe le due specie. I dati di rilevazione dei pollini fossili in territori come la Pianura Padana sono testimoni che la crescita dei cereali aveva l’effetto di legare la sopravvivenza dei primitivi alla buona salute delle colture agricole.
Ma chi ha il merito di avere scoperto l’importanza di questi semi che oggi ci danno il grano duro ideale per la pasta e il grano tenero tipico per il pane?
Il personaggio si chiama Nikolai Ivanovic Vavilov (1887-1943) agronomo e botanico russo. Se oggi nel mondo abbiamo le banche dei semi, la più famosa è quella delle isole Svalbard, lo dobbiamo alle ricerche originali e instancabili di Vavilov che in giro per il mondo è sempre stato un grande cercatore di semi.
I semi rappresentano la vera ricchezza delle risorse biologiche di questa terra.
Non sono i diamanti né tanto meno l’oro oppure il platino: la vera ricchezza di questo mondo sono i semi. Senza semi non vi sarebbe la vita che conosciamo.
Vavilov invece lo sapeva benissimo e dedica tutto il suo tempo di ricercatore a viaggiare e conoscere nuovi popoli e nuove colture, a raccogliere in modo instancabile semi provenienti da ogni parte del mondo. Morirà in carcere, durante l’assedio di Leningrado, di fame e di stenti. Mentre i suoi assistenti che hanno nascosto e protetto quel tesoro inestimabile che era la raccolta dei semi di Vavilov ci hanno trasmesso gli strumenti per generare dalla ricerca il valore alimentare di piante come il riso, il mais, il grano, nuove varietà adatte a ogni clima e utili per la sopravvivenza della gente di ogni paese. Un esempio recente è la ripartenza dell’agricoltura in Siria terra a lungo massacrata dalla guerra. Grazie ai semi depositati nella banca delle isole Svalbard i contadini hanno ricevuto la possibilità di ripartire con le piante adatte al clima e alle condizioni del suolo e delle acque. Anche a Pavia e in altri centri italiani esistono banche dei semi.
Lo sapevate?
Moltissime notizie scientifiche che riguardano quello che mangiamo si trovano in questo piacevole libro. Si parla di grano, di bevande alcoliche, di pesce e di carne, di prodotti derivati dal latte, di uova, di piante e vegetali che arricchiscono la nostra tavola per diete più leggere e ricche di vitamine sali minerali sapori e sostanze antiossidanti. Si parla anche di quello che mangiava Charles Darwin.
Ma questo non ve lo racconto: lo scoprirete da soli alla fine del libro.
Bollati Boringhieri € 25
Buona lettura!
Giorgio Galli
galligiorgio@fastwebnet.it
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