ERBA VOLANT
ERBA VOLANT Imparare l’innovazione dalle piante di Renato Bruni
Nel manuale d’istruzioni che anticipa la lettura di ERBA VOLANT ci sono illustri citazioni: quella contemporanea di Achille Castiglioni che dice ai giovani studiosi ”Andate a spasso per le strade e i prati a vedere come è fatto il mondo, le idee sono già tutte lì, basta saperle cogliere” , quella saggia di Bernardo da Chiaravalle “ Troverai più nei boschi che nei libri, gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà” , quella curiosa di George de Mistral inventore del velcro perfettamente ispirato alle brattee uncinate del capolino della Bardana (Arctium lappa).
L’autore Renato Bruni è professore in botanica e biologia farmaceutica all’Università di Parma, ricercatore raffinato che vuole esplorare la complicata diversità metabolica e morfologica degli organismi vegetali. La conoscenza dei comportamenti dei fiori e delle piante in generale è stupefacente, frutto della selezione naturale. Questa incredibile capacità di adattarsi e inventare subito la risposta adeguata all’ambiente, a volte quasi perfetta, è il tema dell’indagine scientifica di Renato Bruni. Lo schema del racconto è la richiesta di un nuovo approccio per risolvere un problema; l’autore finge di essere titolare di un’agenzia di ricerca su piante e fiori , pronto a fornire documentazioni efficienti per applicare le capacità delle sostanze chimiche vegetali a brevetti tecnologici importanti e innovativi.
Si apprenderà che le famose statine usate in tutto il mondo per il controllo del colesterolo, parametro di rischio cardio vascolare, sono state studiate in muffe e funghi che si fanno la guerra tra di loro.
I problemi di Escherichia coli possono essere risolti da rami privi di corteccia di Pinus strobus, che bloccano le particelle sospese fino a un diametro di 100 nanometri, molto inferiore a quello del batterio. Interessanti sono anche le acquapurine, proteine poste a cavallo della membrana cellulare, capaci di altissima selettività per filtrare l’acqua da impurezze e veleni grazie a semplici fenomeni osmotici.
Piante come la mangrovia Avicenna officinalis, la Mimosa pudica sono ricche nelle cellule radicali di acquapurine, che permettono lo scambio di acqua ma non di metaboliti tossici come tannini, alcaloidi, terpeni, flavonoidi. Includere queste speciali sostanze vegetali in membrane plastiche diventa un brevetto per depurare acqua di mare inquinata ad esempio.
Nel campo delle energie rinnovabili notevole interesse è dimostrato verso gli antociani, sostanze chimiche scure, colorate tipo quelli derivanti dall’ espressione del gene red (R) in Zea mais. Gli antociani sono in gradi di captare energia propria dalla luce e proteggono il sistema fotosintetico. La pianta ornamentale Ophiopogon esiste in due varietà: una verde e una scura, viola, quasi nero. Il pigmento viola di queste foglie non partecipa alla fotosintesi e l’energia che assorbe non è convogliata verso la clorofilla. Antociani e flavonoidi operano mettendo in moto i propri elettroni che possono essere fortemente catturati da semiconduttori a base di biossido di titanio avviando la creazione di una corrente elettrica.
Diverso l’atteggiamento di Pinus mugo che nella copertura cerosa delle sue foglie presenta un sistema semplice per recuperare la parte ultravioletta della luce solare, altrimenti non solo dispersa ma anche nociva. Nella cuticola è disciolta una molecola con particolari doti di fluorescenza che assorbe i raggi UV e la loro energia, emettendo in seguito nello spettro della luce blu, utile per la fotosintesi e la conversione in energia chimica.
Imparare l’innovazione dalle piante è lo scopo finale di Erba Volant. Costo € 15,00
Buona lettura!
Giorgio Galli
galligiorgio@fastwebnet.it
L’autore Renato Bruni è professore in botanica e biologia farmaceutica all’Università di Parma, ricercatore raffinato che vuole esplorare la complicata diversità metabolica e morfologica degli organismi vegetali. La conoscenza dei comportamenti dei fiori e delle piante in generale è stupefacente, frutto della selezione naturale. Questa incredibile capacità di adattarsi e inventare subito la risposta adeguata all’ambiente, a volte quasi perfetta, è il tema dell’indagine scientifica di Renato Bruni. Lo schema del racconto è la richiesta di un nuovo approccio per risolvere un problema; l’autore finge di essere titolare di un’agenzia di ricerca su piante e fiori , pronto a fornire documentazioni efficienti per applicare le capacità delle sostanze chimiche vegetali a brevetti tecnologici importanti e innovativi.
Si apprenderà che le famose statine usate in tutto il mondo per il controllo del colesterolo, parametro di rischio cardio vascolare, sono state studiate in muffe e funghi che si fanno la guerra tra di loro.
I problemi di Escherichia coli possono essere risolti da rami privi di corteccia di Pinus strobus, che bloccano le particelle sospese fino a un diametro di 100 nanometri, molto inferiore a quello del batterio. Interessanti sono anche le acquapurine, proteine poste a cavallo della membrana cellulare, capaci di altissima selettività per filtrare l’acqua da impurezze e veleni grazie a semplici fenomeni osmotici.
Piante come la mangrovia Avicenna officinalis, la Mimosa pudica sono ricche nelle cellule radicali di acquapurine, che permettono lo scambio di acqua ma non di metaboliti tossici come tannini, alcaloidi, terpeni, flavonoidi. Includere queste speciali sostanze vegetali in membrane plastiche diventa un brevetto per depurare acqua di mare inquinata ad esempio.
Nel campo delle energie rinnovabili notevole interesse è dimostrato verso gli antociani, sostanze chimiche scure, colorate tipo quelli derivanti dall’ espressione del gene red (R) in Zea mais. Gli antociani sono in gradi di captare energia propria dalla luce e proteggono il sistema fotosintetico. La pianta ornamentale Ophiopogon esiste in due varietà: una verde e una scura, viola, quasi nero. Il pigmento viola di queste foglie non partecipa alla fotosintesi e l’energia che assorbe non è convogliata verso la clorofilla. Antociani e flavonoidi operano mettendo in moto i propri elettroni che possono essere fortemente catturati da semiconduttori a base di biossido di titanio avviando la creazione di una corrente elettrica.
Diverso l’atteggiamento di Pinus mugo che nella copertura cerosa delle sue foglie presenta un sistema semplice per recuperare la parte ultravioletta della luce solare, altrimenti non solo dispersa ma anche nociva. Nella cuticola è disciolta una molecola con particolari doti di fluorescenza che assorbe i raggi UV e la loro energia, emettendo in seguito nello spettro della luce blu, utile per la fotosintesi e la conversione in energia chimica.
Imparare l’innovazione dalle piante è lo scopo finale di Erba Volant. Costo € 15,00
Buona lettura!
Giorgio Galli
galligiorgio@fastwebnet.it