UOMINI CHE AMANO LE PIANTE

UOMINI
CHE AMANO LE PIANTE
Storie
di scienziati del modo vegetale
di Stefano Mancuso
Giunti Editore Firenze (2014)
L’insegnamento
della botanica deve comprendere anche la conoscenza della storia. Perché senza
conoscere il passato è difficile avere una chiara visione del mondo presente. A
questo principio l’autore si ispira incoraggiando la nostra lettura
nell’incontro di personaggi fondamentali nel campo innovativo della ricerca
sugli effetti delle piante nella vita di ogni giorno.
Non
senza ovviamente un riferimento al presente. Quando il libro è stato pubblicato
nel 2014 il prof Mancuso preparava un particolare progetto per EXPO 2015
“nutrire il pianeta”. Scrive infatti l’autore nella suggestiva prefazione:
“Con
il gruppo di ricercatori e studiosi del LINV (Laboratorio Internazionale di
Neurobiologia Vegetale dell’Università di Firenze) e del nostro spin-off
universitario Pnat ( www.pnat.net ) abbiamo sviluppato un progetto di serra galleggiante autonoma che,
speriamo, potrà dare un contributo efficace al problema di fabbisogno crescente
di alimenti che preoccupa il nostro Pianeta. Si tratta di una serra
galleggiante per la produzione di piante, completamente autonoma per quanto
riguarda la necessità di suolo, acqua ed energia. In altre parole: galleggiando
sul mare, non ha necessità di occupare suolo, poiché ne dissala l’acqua non
consuma acqua dolce e, infine, traendo dal sole e dal moto ondoso tutta
l’energia di cui ha bisogno è autonoma energicamente.”
Lo
scopo di questo innovativo progetto presentato in occasione di EXPO 2015 è la
produzione di piante alimentari.
Che
contributo hanno dato alla storia delle piante i personaggi del libro di
Mancuso? Ne sceglierò uno fra tutti ancora oggi di piena attualità.
Nikolai
Ivanovic Vavilov sognava si sfamare i russi e morì di fame.
E’
vero Vavilov è il personaggio a mio avviso più importante per lo scopo di EXPO
2015. Chi ha insegnato al mondo l’importanza delle banche dei semi è stato
proprio Vavilov che tra il 1920 e gli inizi degli anni Trenta organizzerà 115
spedizioni in 64 paesi diversi alla ricerca di piante coltivate.
Scrive
il prof. Mancuso:
“Di
ogni pianta raccolta, Vavilov ne conserva i semi. Sa bene che un seme è come
una robusta capsula di sopravvivenza, contenente non soltanto l’embrione della
pianta ma anche il suo nutrimento. Un seme è il più raffinato strumento che si
possa immaginare per conservare un patrimonio genetico.”
Se
oggi le banche del germo-plasma sono organizzate in tutto il mondo devono le
loro origine nella ricerca tenace di Vavilov che aveva iniziato unico al mondo
nel suo Istituto a Leningrado la prima ricchissima banca dei semi. Nelle isole
Svalbard oggi è attiva una banca dei semi , esiste una banca dei semi a Kew
Gardens a Londra, ma anche parlando del territorio italiano a Pavia in
Università con il prof Graziano Rossi, a Galbiate Lecco esiste la banca del
germo-plasma del vicino monte Barro.
Perché
ormai è riconosciuto che la ricchezza del mondo non è solo l’oro, il platino,
il denaro corrente dei super miliardari, o i diamanti e le pietre preziose, no,
la ricchezza del mondo sono i semi. I semi delle piante coltivate come il
grano, il riso, il mais e tutte le altre che fanno parte secondo antiche tradizioni
dell’alimentazione dell’uomo in tutti i paesi del nostro mondo.
Altri
personaggi che conoscerete leggendo il libro Uomini che amano le piante sono
: George Washington Carver, Ephraim
Wales Bull, Leonardo da Vinci, Marcello Malpighi, Charles Darwin, Federico
Delpino, Odoardo Beccari, Gregor Johann Mendel, Johann Wolfgang von Goethe,
Jean-Jacques Rosseau, Charles Harrison Blakley.
Tutti
avranno modo di stupirci perché ci racconta il prof. Mancuso hanno contribuito
a dare importanza al mondo delle piante attraverso i loro studi e le loro
innovative ricerche di cui ancora oggi riconosciamo benefici e sviluppi.
Lascio
ad ogni lettore scoprire l’incanto della storia e delle relative piante
studiate.
Buona
lettura!
Giorgio
Galli
galligiorgio@fastwebnet.it
